E’ probabilmente il più antico monumento di Firenze. Citato per la prima volta in un documento dell'897, ancora non ha una data certa alla quale attribuire la sua costruzione.
Considerato, nel Medioevo, tempio di Marte di età augustea, il Battistero venne successivamente trasformato - nel 310 - in chiesa Cristiana dedicata a Giovanni Battista. Un percorso non confermato storicamente. Quello che è certo è che il "Bel San Giovanni", come lo chiama Dante nell'Inferno, è un luogo molto caro ai fiorentini, che hanno proprio San Giovanni come patrono della città (24 giugno). L'effigie del Santo fu riprodotta anche sul Fiorino, antica moneta fiorentina.
Il 6 novembre 1059 il Battistero fu riconsacrato dal Papa e Vescovo di Firenze, Nicola II. Probabilmente in concomitanza con i lavori di ampliamento del vecchio edificio, vennero aggiunti il terzo ordine e la sistemazione del tetto piramidale. Inizialmente l'edificio era impiantato su dei gradini, scomparsi poi con l'innalzamento del piano stradale.
All'interno del Battistero, oltre allo spettacolare pavimento marmoreo, intarsiato in parte con elementi dello zodiaco, anche il fonte battesimale trecentesco di scuola pisana ed i preziosi mosaici che rivestono l'interno della cupola. Oltre ad una serie di ulteriori opere di altissimo pregio.
L’edificio, dalla caratteristica pianta ottagonale, è noto in tutto il mondo anche per la magnificenza delle tre porte in bronzo dorato, disposte secondo i punti cardinali, sulle quali è scolpita la storia dell'Umanità e della Redenzione.
Si inizia dalla porta centrale, con il Vecchio Testamento, per poi passare alla porta sud, che illustra le storie di San Giovanni Battista. Infine la porta nord, con la storia di Cristo. Queste porte, che sostituirono quelle in legno, furono eseguite da artisti eccellenti: la porta sud (la più antica) è opera di Andrea Pisano; la nord e la est, della anche Porta del Paradiso, sono invece opera di Lorenzo Ghiberti.
Il Battistero, compreso nell'area del Duomo, ha davanti al suo ingresso piazza San Giovanni, ampliata nel corso dei secoli con l'arretramento del Palazzo dell'Arcivescovado.