
Alle spalle di Palazzo Pitti, che fu per quasi quattro secoli la residenza dei granduchi di Toscana e per un breve periodo dei re d'Italia, si stende il meraviglioso giardino di Boboli. Disteso sull'omonima collina, tra Palazzo Pitti, il Forte Belvedere e Porta Romana, il Giardino di Boboli ha una pianta triangolare ed occupa una superfice di circa 45.000 metri quadri, è caratterizzato da due assi ortogonali che s'incrociano all'altezza del Bacino di Nettuno; gli assi in forte pendenza, sono segnati da un percorso centrale e si sviluppano attraverso una serie di terrazze, elementi scultorei o verdi, sentieri, che introducono ad ambienti particolari: radure, giardini recinti, costruzioni, che mescola assieme architettura naturale ed opere d’arte creando un ambiente unico al mondo.
I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando il modello di giardino all'italiana che divenne esemplare per molte corti europee. La vasta superficie verde suddivisa in modo regolare, costituisce un vero e proprio museo all'aperto, popolato di statue soprattutto antiche e rinascimentali, ornato di grotte, di incantevoli fontane, vasche e camminamenti nascosti. Il Giardino di Boboli ha un alto impatto scenico. Le origini del Giardino risalgono al 1550, quando si decise di creare un proseguimento naturale della corte di Palazzo Pitti.
Alla prima fase si deve la creazione di un Anfiteatro addossato alla collina retrostante al palazzo, inizialmente destinato a giardino, poi fu costruito in muratura e decorato di sculture antiche; la fontana dell’Oceano scolpita dal Giambologna, la piccola Grotta di Madama, e, su intervento iniziale del Vasari, poi condotto a termine da Ammannati e Buontalenti, tra il 1583 e il 1593, la Grotta Grande detta Grotta del Buontalenti.
Questa è uno dei più affascinanti esempi di architettura e di cultura manieristica: decorata all’esterno e all’interno con stalattiti, animata in origine anche da giochi d’acqua e ricca vegetazione, è composta da tre ambienti successivi dei quali il primo, affrescato per creare l’illusione di una grotta naturale nella quale si muovono pastori e animali selvatici, conteneva anche i Prigioni di Michelangelo, qui collocati dopo l’ingresso nelle collezioni medicee (ora sono sostituiti da calchi). Nelle stanze successive sono collocate sculture importanti come la Venere uscente dal bagno del Giambologna e il gruppo di Paride ed Elena di Vincenzo de Rossi. Alla Grotta del Buontalenti ha termine il percorso del Corridoio Vasariano.
Altre tappe importanti nella visita al giardino sono, salendo dall’anfiteatro, la fontana cosiddetta "del Forcone" o "Vivaio di Nettuno", cosiddetta dalla scultura di Stoldo Lorenzi che sta al centro e che impugna un grande tridente; e la grande statua dell’Abbondanza, proprio sulla sommità del colle, iniziata dal Giambologna come ritratto di Giovanna d’Austria, moglie di Francesco I, ma compiuta nel 1637 come figura allegorica.
Scendendo verso Porta Romana, dopo il Prato dell’Uccellare, troviamo il Viottolone, grande viale bordato di cipressi e statue che conduce fino al piazzale dell’Isolotto, realizzato da Giulio e Alfonso Parigi a partire dal 1618, al centro del quale è la grande fontana dell’Oceano del Giambologna circondata da altre tre sculture raffiguranti i fiumi Nilo, Gange ed Eufrate. Tutto intorno, altre statue di soggetto sia classico che popolare (queste ultime dei sec. XVII e XVIII), come quelle che raffigurano gruppi di ragazzi intenti a giochi tipici.
Agli interventi settecenteschi, realizzati in epoca lorenese, si devono il Kaffeehaus (1775), la Limonaia (1777-8), progettati da Zanobi del Rosso e la Palazzina della Meridiana iniziata nel 1776 da Gaspero Paoletti. Nel 1789 venne collocato al centro dell’Anfiteatro l’Obelisco egiziano, proveniente da Luxor.
Questa particolare statua del Giardino di Boboli, che raffigura il nano di corte (soprannominato ironicamente Morgante, come il gigante dell’opera del Pulci), allegramente ubriaco (bacchino) nell’atto di cavalcare una tartaruga completamente nudo, fu scolpita nel 1560 dallo scultore Valerio Cioli. E’ stata posta a nord-ovest di Palazzo Pitti, attigua all’uscita del percorso del Corridio Vasariano. Ad oggi si ammira una fedelissima copia.