
Voluto dalla fazione dei Guelfi che vinsero i Ghibellini nel 1250, cinque anni dopo nacque il primo palazzo pubblico Repubblicano, quale sede del Capitano del Popolo. Successivamente il palazzo divenne sede del Podestà e infine vi risiedette il Capitano di Giustizia detto “Bargello”.
Dentro il palazzo vi erano, oltre alle celle nei sotterranei, una sala di tortura e una cappella dove i condannati trascorrevano la loro ultima notte. Le esecuzioni avevano luogo nell’ampio cortile dov’era montata una forca, abbattuta nel 1782 per volere del Granduca Pietro Leopoldo.
Alle finestre del Bargello, specialmente durante i non rari tumulti cittadini, venivano appesi gli impiccati come monito di supremazia del potere.
Quando il colpevole di un crimine non veniva catturato si ricorreva all’infamia, raffigurandolo sul muro del Bargello.
Nel 1859 è stato trasformato in uno dei più importanti musei fiorentini.