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Palazzo Pitti

La parte originale del Palazzo, quella centrale, fu costruita nel 1458 da Luca Fancelli, su disegno del Brunelleschi. Un lavoro eseguito per un ricchissimo banchiere fiorentino, Luca Pitti, che intendeva fare di questo edificio il più sfarzoso di Firenze, superiore addirittura a quello dei Medici, suoi rivali. Luca Pitti morì prematuramente ed i suoi eredi, dopo un rovescio finanziario, furono costretti a venderlo. Fu acquistato nel 1549 dalla moglie di Cosimo I, Eleonora di Toledo, la quale incaricò l'Ammannati di ampliarlo, prolungandone la facciata e costruendo all'interno uno splendido cortile. Sul retro, il Tribolo trasforma la collina nel più bel giardino italiano: Boboli.

Nel 1620 la facciata del Palazzo viene nuovamente ampliata dall'architetto Giulio Parigi  - rispettivamente nel 1700 e nel 1800 - vengono costruiti i due portici laterali.

Palazzo Pitti per tre secoli fu residenza dei Granduchi di Toscana. Durante la dominazione napoleonica vi abitò la Regina d'Etruria, Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone. Con l'unità d'Italia divenne invece residenza della famiglia Reale dei Savoia. Oggi è proprietà dello Stato.

All’interno di Palazzo Pitti, nelle sue innumerevoli stanze, hanno sede importanti musei:

il Museo degli Argenti, raccolta di oggetti di alta oreficeria, argenteria, cristalli, avori, cammei, tessuti, provenienti dalle collezioni Medicee;

la Galleria Palatina, che offre importanti esempi della pittura del sei e settecento;

la Galleria di Arte Moderna, che risale al 1860 e comprende dipinti dall'ottocento Toscano fino ad opere contemporanee internazionali;

il Museo delle Carrozze, alloggiato in uno dei rondò.

Nei locali della palazzina della Meridiana ha invece sede il Museo del Costume, dove sono esposti abiti storici in sequenza cronologica.

Nella parte più elevata del Giardino di Boboli, nell'edificio del Cavaliere, trova posto il Museo delle Porcellane, con pezzi appartenuti alle varie famiglie che hanno abitato il Palazzo.

Parzialmente visitabili gli appartamenti Reali, che in origine formavano la residenza dei Granduchi di Toscana, divenendo poi residenza ufficiale di Vittorio Emanuele II ed - occasionalmente - abitati anche da Umberto I e da Vittorio Emanuele III.

Fonte del Leone

Il grandioso accesso a Palazzo Pitti era austero e inospitale come Langdon lo ricordava. Anziché un bel prato con delle piante, c’era una distesa di selciato che occupava l’intero piazzale in discesa, giù fino a via de’ Guicciardini, simile a una grande pista da sci in pietra.

Veduta di Palazzo Pitti

Il grandioso accesso a Palazzo Pitti era austero e inospitale come Langdon lo ricordava. Anziché un bel prato con delle piante, c’era una distesa di selciato che occupava l’intero piazzale in discesa, giù fino a via de’ Guicciardini, simile a una grande pista da sci in pietra.

Fonte del Leone Fonte del Leone
Veduta di Palazzo Pitti Veduta di Palazzo Pitti